Le terme romane e la fabbrica di salagione del pesce in contrada Barone

11 Febbraio 2012 Isole Eolie Cenni Storici

La campagna di scavo svolta nell’anno 2001, ha individuato una porzione del complesso termale di eta’ romana in uso durante i primi secoli dell’età imperiale e riutilizzato in età tarda romana, almeno fino agli inizi del IV sec. d. C. , come stabilimento per lavorazione e salagione del pesce.

Lo scavo di un ambiente in ottimo stato di conservazione ( ambiente D) ha costituito il punto d’avvio dell’indagine archeologica. Un deposito alluvionale di sabbia e pietrisco vulcanici derivati da Monte Fossa delle Felci ricopriva il livello di abbandono dell’ambiente sopra lo strato di crollo delle strutture murarie. Sotto il livello di abbandono, a partire dal basso, sono state documentate tre fasi – FASE I ( II sec. A.C.- II sec. D.C.) in relazione con l’impianto delle terme. – FASE II ( III sec. d.C. – V sec. d.C.) rialzo del livello pavimentale originario con uno strato di riempimento ricco di materiali ceramici.

Tale livello è in relazione con l’impianto di salagione del pesce. – FASE III ( V- prima metà del VI d.C.) interventi di modifica e ristrutturazione dei muri di II fase con tecniche grossolane e reimpiego materiali. L’intero complesso risulta danneggiato dall’erosione provocata dagli agenti atmosferici e dalle frequenti mareggiate favorite nel tempo dalla progressiva riduzione della spiaggia. Dall’edificio termale sono visibili il lungo muro frontale con brevi tratti dei muri degli ambienti.

Essi sono costituiti con ciottoli e malta e sono rivestiti da intonaco anche dipinto che si è conservato solo in alcuni punti. Sul lato meridionale si conserva una parte della struttura del caldarium ( sala calda), e dal tepidarium ( sala tiepida) con l’ipocausto, costituito dai pilastrini litici resistenti al calore e mattoni di terracotta, dove circolava l’aria calda destinata a riscaldare l’acqua nella vasca soprastante. Nell’area centrale è una vasca di dimensioni maggiori, a cui accedeva ai bagni in acqua tiepida o fredda ( frigidarium).Immediatamente a sud del caldarium doveva trovarsi il praefurnium. In età tarda romana l’edificio viene riutilizzati in tutte le sue componenti.

La costruzione di nuovi muri apporta modifiche nella planimetria generale, mentre nel terrazzo superiore gli ambienti vengono colmati con terra e pietrame per rialzare il livello pavimento con lastre di terracotta e tegole. Per la lavorazione del pesce salato vengono costruite numerose vasche di forme e dimensioni varie e riutilizzate alcune delle vasche dell’impianto termale).

A questa fase appartiene il pozzo addossato al muro frontale delle terme, visibile nella parte centrale dello scavo. Si può ipotizzare che l’industria del pesce salato di contrada Barone fosse in relazione con l’impianto delle saline ritrovato nel laghetto della frazione di Lingua, anch’esso già’ in uso in età romana.