Nuotare a Londra come in Sicilia, by Luca Del Bono

8 Gennaio 2018 Notizia dal Mondo

Il mal d’Africa, in confronto,è un lieve disagio. Sentimento ben più potente è la nostalgia per le Eolie. Lo sa bene chi periodicamente trascorre una vacanza sulle isole siciliane.

E chi ci è anche nato. Come Luca Del Bono (sotto), imprenditore e già cofondatore del club di concierge di lusso Quintessentially, amico intimo di Carlo d’Inghilterra (a cui regalò, per il 60o compleanno, proprio 60 limoni di Lipari), oggi alla guida della compagnia immobiliare londinese Del Bono & Partners.

Spinto dalla sua passione,e pensando ai tanti amanti dell’arcipelago vulcanico nel mondo, ha creato insieme al finanziere e filantropo inglese Ben Goldsmith l’Aeolian Islands Preservation Fund, un’ong indipendente, con sede in Inghilterra, che ha l’obiettivo di preservare l’eccezionale natura delle Eolie e di promuovere iniziative sostenibili sul territorio.

Il progetto – coordinato da Federica Tesoriero – è stato presentato lo scorso maggio a Londra, presso “Iddu”, tributo al nome in dialetto del vulcano Stromboli, grazioso e intimo bistrot siciliano che fa parte del nuovissimo South Kensington Club (sotto, un interno), altra iniziativa di Del Bono appena inaugurata nel vibrante (e molto posh) distretto museale della City. Il members-only club occupa un edificio di fine Ottocento su Harrington Road – nato originariamente come Queen’s Gate Music Hall – che nel corso degli anni ha anche ospitato i Dance Studios Pineapple e il celebre Harrington Club di Ronnie Wood degli Stones.

“È un luogo multiculturale aperto al mondo”, racconta Del Bono, madre inglese e padre di Lipari, “pensato per persone curiose e viaggiatori raffinati. L’atmosfera è quella informale di una country house, perfetta per staccare dai ritmi della città. Ogni mese ospitiamo lecture di avventurieri come Christina Franco (atleta ed esploratrice, ndr) e poi offriamo ai soci l’opportunità di prendere parte a spedizioni organizzate su misura, seguiti dagli specialisti del club”.

luca2Negli oltre 7mila metri quadrati dell’SKC trovano spazio un ristorante di cucina mediterranea, un café e cocktail bar e un’ampia area wellness con cabine trattamenti, saune, bagni turchi e una palestra all’ultimo piano, con luce naturale. Parte della sala da bagno sul retro, con ingresso da Queensberry Mews, occupa quella che fu la prima casa-studio di Francis Bacon. Sono i dettagli dell’ambiziosa ristrutturazione a fare la differenza e a trasmettere l’energia delle isole: il monumentale desk d’ingresso è stato ricavato da un unico blocco di pietra lavica dell’Etna e l’acqua salata della Watsu Pool viene direttamente dal mare delle Eolie.

Un nuovo locale ha aperto le sue porte nel centro di Londra. È il Caffè Ristorante IDDU al 44 di Harrington Road (dalle 7.30 alle 22.00). Nato per rappresentare la Cultura dell’Eccellenza Eoliana-Siciliana, come un Grand Tour in un mitico viaggio al Sud per raccontare i piaceri dello spirito dell’Isola dei fiori di zaghera, ma anche dei sensi.

Proprietario il leggendario liparoto di Londra: Luca Del Bono, fondatore dell’esclusivo ‘South Kensington Club’, frequentato dalla gente che veramente conta nella capitale britannica.

luca3La tradizione culinaria siciliana esce vittoriosa, con maggiore gusto e raffinatezza.

Quanto ai ristoranti che hanno aperto a Londra, in questi difficili, il loro coraggio è stato premiato dal crescente successo dei loro posti, in un mercato sempre più esigente e competitivo.

A IDDU è arrivato un nuovo Chef, Francesca d’Amico, l’angelica nobile figura dell’aristocrazia dei Solinas, il cui spirito innovativo esalta, pur rielaborandola, la grande tradizione gastronomica siciliana, sottolineando sempre la genuinità, la fragranza, l’essenzialità e quell’incomparabile capacità di essere sana e, al tempo stesso, squisita.

Grazie a questa nuova scuola, oggi a Londra la cucina eoliana-siciliana fa tendenza; è imitata, è fonte d’ispirazione per gli chefs di ogni provenienza.

In breve, viene finalmente riconosciuta per quella che rappresenta davvero: l’espressione di una cultura dell’eccellenza.

di Federico De Cesare Viola