Salina: il sindaco di Santa Marina pensa a un’ ordinanza per il divieto di combustione per le sterpaglie

27 Ottobre 2011 Salina News - Eolie News

Coinvolto nell’iniziativa anche il Comune di Santa Marina Salina che, attraverso il Sindaco e Coordinatore ANCIM Regionale, Massimo Lo Schiavo, da diversi mesi tenta di trovare una soluzione per risolvere la questione, che è diventata insostenibile. Sono numerosi, infatti le note di protesta e le missive inviate al Presidente della Regione Siciliana, agli Assessori Regionali all’Ambiente e all’Agricoltura e al Ministro del’Ambiente, giungendo il Consiglio Comunale di Santa Marina Salina, nella seduta del 24 settembre u.s., a proporre eventuali forme di protesta nei confronti dell’applicazione dell’art. 13 del D. Lgs 205/2010. Non si contano più sul territorio comunale i cumuli di sterpaglie e di residui di potature che giacciono in attesa che si possa trovare il metodo per smaltirli correttamente, senza che i cittadini incappino nelle sanzioni previste per lo “smaltimento illecito di rifiuti” ( arresto da tre a mesi ad un anno o l’ammenda da 2.600,00 a 26.000,00 euro): infatti, da una interpretazione, da parte del Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana del nuovo articolo 185 del D.Lgs 152/2006, modificato dal D.Lgs. 205/2010, art.13, si stabilisce che “la combustione sul campo dei residui vegetali configura il reato di illecito smaltimento di rifiuti, sanzionato penalmente dall’art. 256 del e. 1 del D.lgs. 152/2006”; Tale interpretazione colpisce tutti gli abitanti del territorio siciliano, e danneggia in modo irreparabile tutti coloro che, sia per lavoro sia per passione, sono proprietari o conduttori di fondi coltivati, perché si priva loro di attuare una pratica vecchia quanto l’agricoltura stessa, ossia quella di eliminare in loco i residui delle coltivazioni attraverso un procedimento di combustione, i cui residui, da che mondo e mondo, servono ad apportare nuova linfa ai terreni stessi. Dalla riunione di ieri, è emerso chiara la volontà dei Sindaci di operare in maniera univoca e concorde, attraverso l’emanazione di apposite ordinanze che possano arginare tale problematica. Il rischio che le nostre comunità stanno correndo è quello dell’abbandono progressivo dei terreni e delle coltivazioni, che nel caso specifico di Salina sarebbe un danno economico e sociale di notevoli dimensioni, visto che l’Isola è famosa per alcune produzioni di eccellenza come il vino, il malvasia, il cappero e l’olio di oliva. Il Sindaco Lo Schiavo è propenso all’emanazione di tale ordinanza sul proprio territorio, e in queste ore se ne sta studiando una formulazione corretta, ma senza tralasciare la “via istituzionale”, ossia il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente e gli Assessorati Regionali all’Ambiente e al’Agricoltura, affinché si possa procedere speditamente nella formulazione di apposite deroghe per le isole minori o addirittura una modifica del nuovo art. 185 del D.Lgs 152/2006, lasciando così la possibilità ai coltivatori di poter eliminare senza problemi, di natura economica o penale, i residui vegetali delle proprie coltivazioni.