Lipari: chiusura punti nascita, lunedi 18 febbraio protesta a Roma insieme a Pantelleria

13 Febbraio 2013 Uncategorised

Questo comporta ovviamente grandissimi disagi, sia dal punto di vista economico (viaggi, albergo, vitto, auto per gli spostamenti) che psicologico: le donne, in un momento delicatissimo com’e’? quello della nascita di un figlio, si ritrovano spesso sole, lontane dalla cerchia familiare e dagli amici, senza il conforto che potrebbero ricevere dal personale medico e paramedico che le ha seguite nel percorso della gravidanza.

Molto spesso vengono fatte partire in elicottero – e ogni viaggio costa alla Regione Sicilia circa 16mila euro – ma i collegamenti d’inverno sono molto difficoltosi: in particolare Pantelleria dista 6 ore di navigazione da Trapani, spesso il traghetto non viaggia per le avverse condizioni meteo e gli spostamenti in aereo possono essere pericolosi per le partorienti. La razionalizzazione dei punti nascita del 2010 prevede una soglia minima di 500 parti l’anno, per garantire la massima sicurezza alla mamma e al nascituro.

Sull’applicazione di questa riforma insistono molto anche ginecologi e ostetrici e gli isolani non contestano l’impianto generale della legge, anche perche’ il Piano regionale della salute del 2011 non toccava Lipari e Pantelleria. Inspiegabilmente – contesta il Comitato – un successivo decreto assessoriale ne ha programmato la chiusura. Perche’ non e’? ancora stato redatto al ministero il promesso Piano per le Isole minori che prevede a sua volta deroghe per Lipari e Pantelleria?

A questa battaglia, che riguarda oltre il diritto di nascere nella propria terra, piu’? in generale il diritto alla salute degli abitanti delle isole minori, hanno aderito personaggi noti, frequentatori di queste isole d’estate, come Paolo,Vittorio e Giovanna Taviani e Isabella Ferrari.(Stretto Web)