Nasce a Malfa il Vesta Club, il primo e l’unico delle Isole Eolie

11 Aprile 2021 Senza categoria

 

Vespa Club Malfa – Isola di Salina
Dal comune di Malfa, presso l’Isola di Salina, nasce il Vespa Club Malfa, unico Vespa Club dell’Arcipelago delle Isole Eolie.
Si tratta di un’ associazione culturale no-profit, che ha lo scopo di promuovere e tutelare il nostro amato scooter, in tutte le sue forme.
Ricordiamo che agli inizi del 1946,
Enrico Piaggio comprese che per realizzare qualcosa di realmente innovativo avrebbe dovuto scegliere un progettista la cui mente fosse sgombera da ogni concetto costruttivo riguardante una motocicletta; scelse così di affidarne la progettazione all’Ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, progettista di alcuni modelli sperimentali di elicotteri e uomo che “detestava le motociclette”, quindi la persona ideale per inventare qualcosa di completamente nuovo.
D’Ascanio detestava dover scavalcare una moto per potersi sedere sopra, così sfruttò le sue conoscenze di progettista aeronautico per inventare la prima moto a scocca portante, priva di struttura tubolare in acciaio e, grazie a questo, priva di tunnel centrale. Adottò una sospensione anteriore ispirata a quella dei carrelli per aerei e creò un motore concettualmente derivato dai motori d’avviamento aeronautici. Spostò il cambio sul manubrio, ritenendolo molto più pratico da usare, coprì il motore con il telaio per rimediare alle frequenti perdite d’olio che macchiavano i pantaloni, aggiunse la ruota di scorta in quanto la maggior parte delle strade dell’epoca erano in sterrato e i motociclisti erano costretti a rimediare alle frequenti forature con soluzione e toppe. Modellò la posizione di guida attorno al disegno di un uomo comodamente seduto su una poltrona, affinché la guida prolungata risultasse la meno affaticante possibile. Con l’aiuto di Mario D’Este, suo disegnatore di fiducia, a Corradino D’Ascanio bastarono pochi giorni per mettere a punto la sua idea e preparare il primo progetto della Vespa, prodotto a Pontedera nell’aprile del 1946. Era nata la prima Vespa.
Seppur munita di autonomia, riprende lo statuto, la filosofia, lo spirito del Vespa Club Italia, nato ufficialmente il 23 ottobre 1949 a Viareggio con il primo Congresso Nazionale al quale hanno partecipato 29 delegati. In tali riunioni venivano approvate le prime manifestazioni sportive, come la “1.000 Km”.
Tale origine aveva lo scopo di propaganda, salvaguardia della vespa, vista non solo mezzo di locomozione, ma apprezzato come culto e ragione di status sociale.
Cenni storici
Successivamente ricordiamo il Congresso di Roma l’8 -9 dicembre 1951 ed a questo terzo Congresso sono presenti i delegati dei Vespa Club operanti nella Nazione. Tra le innovazioni più importanti in quella sede viene annunciata la pubblicazione del periodico del Vespa Club d’Italia che veniva inviato gratuitamente a tutti i soci. Anno per anno il movimento Vespistico Italiano ha potuto trarre bilanci sempre più soddisfacenti assumendo sempre maggiore importanza ed adesioni.
Appena sorto il Vespa Club d’Italia contava su di un nucleo di sportivi che organizzarono ogni tipo di manifestazione, sia sportive che turistico culturali, nazionali e internazionali e parteciparono ai più importanti eventi dell’epoca, tra cui l’EUROVESPA, una grande iniziativa internazionale giunta sino ai giorni nostri, che si svolge ogni anno in una diversa nazione europea.
Il Congresso tenutosi il 12 gennaio del’58 a Pescara mette in luce la cresciuta consistenza dell’associazione impostando l’attività del’58 e anche quella del’59 con le celebrazioni del decennale del Vespa Club d’Italia; certamente un’annata storica per l’associazione, per imponenza delle realizzazioni che sono in programma. Intanto si sono succeduti in quegli anni tutti i vari Congressi: Perugia, Genova, Trieste, Sorrento, Siena, Pescara e Viareggio. A Viareggio il 28 aprile e il primo marzo del’59 si festeggia il decennale del Vespa Club d’Italia.
Numerose sono state le affermazioni ottenute dai Vespisti nelle grandi competizioni, basti comunque ricordare il trofeo della regolarità conquistato nel ’52 da squadre del Vespa Club d’Italia contro agguerrite formazioni. I componenti delle squadre sono stati: Cau, Biasci, Monti, Gronchi, Nesti, Vivaldi; è doveroso ricordare la squillante affermazione della squadra Vespista nella «6 Giorni Internazionali di Regolarità» svoltasi a Varese nel 1951, con le mitiche Vespa 6 Giorni.
I Vespisti conquistarono 9 medaglie d’oro, vale a dire che 9 concorrenti su Vespa giunsero al traguardo finale senza penalizzazione. Gli italiani vincitori di medaglie d’oro furono complessivamente 19 su moto di 8 marche diverse. I Vespisti vincitori furono: Cau, Gronchi, Mazzoncini, Carlo Merlo, Nesti, Pierino Opessi, Riva, Romano, Vivaldi. Notevole anche l’attività velocistica nella quale si distinsero Mazzoncini e Cau.
Successivamente il Vespa Club d’Italia, rinnovandosi, si impone negli anni’60 per l’inserimento come forza viva anche nel tempo libero e nelle attività ricreative.
Il Vespismo però non si accontentò di queste pur brillanti dimostrazioni ma volle soprattutto portare anche nello sport motociclisitico la sua capacità organizzativa e innovatrice.
Vennero istituite, oltre la già citata prima manifestazione dei 1000 Km., il Giro dei 3 Mari, l’Audax Internazionale Femminile, la Coppa dell’Appennino, l’Audax delle Dolomiti, manifestazioni di enorme impegno organizzativo di grande successo agonistico e di vastissimo eco propagandistico.
Di queste grandi manifestazioni che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dello sport motociclistico rimane in vita sempre l’affascinante «Giro dei 3 Mari», delle altre non è stato possibile continuare la tradizione perché l’orientamento delle autorità verso le gare motociclistiche ne hanno impedito lo svolgimento. Tuttavia l’entusiasmo e la fervida fantasia dei Vespisti hanno sopperito a queste privazioni escogitando altre formule, altre manifestazioni che contengono sempre viva la fiamma del Vespismo sportivo.
Citiamo per esempio il Giro d’Italia Centrale, il Giro dell’Emilia, il Giro delle 4 Province, la Primavera Vespistica.
Il consuntivo sportivo dei Vespisti italiani è senza dubbio il più ricco, ma non si può dimenticare quanto si è fatto e si continua a fare all’estero dove le iniziative italiane sono prese come modello per comporre programmi Nazionali. Così si sono avute grandi manifestazioni in Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Spagna, Francia, con una bella Gara Internazionale in Svezia vinta da un italiano, il romano Violati.
Per il 1958 il programma sportivo prevedeva che il classico «Giro dei 3 Mari» avesse luogo nell’Italia Meridionale dal primo al 7 Giugno ed una gara di regolarità in Spagna da disputare nella seconda metà di maggio.
Per quanto riguarda l’Italia, oltre al già citato Giro dei 3 Mari, ci saranno altre manifestazioni sportive a carattere locale, ma la manifestazione destinata ad avere larghissime ripercussioni per il suo carattere corale e per la sua continuità sarà senza dubbio il Campionato Italiano della Regolarità che è stato ideato dai dirigenti del Vespa Club d’Italia ed accolto con entusiasmo dai Vespisti.
La manifestazione sarà articolata in più prove regionali di selezione ed una finale alla quale parteciperanno i primi classificati della selezione.
Molto importante intanto e fondamentale proprio della movibilità del viaggiare il Vespismo fonda sul turismo la sua grande base.
Quindi fra i grandi raduni Vespistic i, vogliamo ricordare fin dall’inizio del Vespismo, il raduno di Sanremo, il femminile a Milano, le varie concentrazioni in cui il Vespa Club è presente nelle diverse parti d’Italia. Intanto anche per quanto riguarda il turismo si sta snodando all’estero quello che possiamo considerare la nascita del Vespa Club in Europa, tutto ciò fa si che i Vespisti siano sempre più presenti e questo porta ad uno scambio di conoscenze tra i soci europei.
I Vespisti non li spaventa nessuno! La Vespa risponde bene a questo tipo di attività assecondando chi la guida.
Ricordiamo la «Giornata della Vespa», specialmente questi grandi raduni uniti alle gite sociali ed alle altre attività danno un’immagine di quello che è il Vespa Club nella miriade di manifestazioni che si svolgono nelle varie località a livello locale, provinciale e regionale.
Vogliamo ricordare quindi la nascita dell’Eurovespa che iniziò come Criterium di Sanremo, presenti in 13 Nazioni il 22 e il 24 aprile ’55 e poi successivamente a Monaco.
Quindi nel ’57 la parata Eurovespa svoltasi a Barcellona con l’intervento di 2000 Vespisti, rappresentanti tutti i Vespa Club Nazionali. La partecipazione italiana è stata qualitativamente degna del prestigio del Vespa Club d’Italia, con gli Italiani suddivisi in 4 gruppi con varie denominazioni. I giorni di permanenza a Barcellona sono stati ricchi di nuove esperienze dato il programma predisposto dal Vespa Club di Spagna che ha contribuito a creare nuovi legami di amicizia e di solidarietà tra i Vespisti Europei. Ricordiamo inoltre che durante l’Eurovespa ’57 c’è stata anche una riunione del Consiglio del Vespa Club d’Europa, ed alcune decisioni riguardano il futuro Rally Eurovespa.
Nel 19 58 l’Eurovespa si tenne a Bruxelles in occasione del «Expo’58». Nel 1959 l’Eurovespa a Parigi, per arrivare al 23/25 agosto del 1960 a Roma in occasione delle Olimpiadi. Questo particolare Rally’60 è passato alla storia come l’Eurovespa delle Olimpiadi.
Le particolari difficoltà provocate dall’enorme afflusso di gente sono state superate e dimenticate dai Vespisti di tutta Europa convenuti a Roma ed il programma di convergenza è risultato un capolavoro di organizzazione. I Vespisti hanno vissuto momenti indimenticabili quale la cerimonia di apertura dei giochi olimpici ed il grande concentramento a Piazza San Pietro con l’udienza del Santo Padre.
Erano rappresentate 14 Nazioni Europee cioè, tutti i Vespa Club Nazionali ed ogni Delegazione guidata dai loro Presidenti.
Quattro colonne entrate da Ventimiglia, Chiasso, Modane e dal Brennero sono scese a Roma con marcia sincrona e perfetta regolarità, e si sono presentate a Roma seguendo con magnifica puntualità le tabelle di marcia predisposte.
Successivamente nel giugno’61 l’Eurovespa era a Salisburgo. Ricordiamo in quegli anni che insieme al Giro dei 3 Mari, all’Eurovespa, alla finale Campionato Europeo di Regolarità vi erano anche delle classiche come in Spagna «La Venti Provincias» di regolarità, la gara che toccava, come dice il nome, le 20 province della Spagna.
Sempre per il turismo menzioniamo il raduno Internazionale «Ragazze in Vespa» erede dei vari Audax Internazionali Femminili, che coinvolgeva molte Vespiste di diverse città italiane, sedi di Vespa Club.
Intanto nel tempo assistevamo anche all’evoluzione dei Vespisti conseguente alla Nazione che cresceva, alla rete stradale, alle stesse Vespa che si perfezionavano. Nel ’59 era apparsa nella Vespa la distribuzione rotante: rappresentava quindi un’importante evoluzione tecnologica!
Anche il Vespa Club ricercava sempre nuove aggregazioni, ricordiamo in quell’anno dopo il decennale, il Congresso di Firenze nel ’60, Napoli nel ’61, Ancona nel ’62, Padova nel ’63 ed era il quattordicesimo, e quindi Torino, Livorno, Arezzo e Milano.
Un altro decennio tra gli anni’60 con Rimini nel ’68 fino ad arrivare a Viareggio per il ventennale del’69. In quegli anni ricordiamo un rafforzamento del Vespismo e di tutto il movimento Vespistico.
Vogliamo ricordare le manifestazioni del Campionato Vespistico Europeo, nel ’59 Merano, Monza, nel ’60 in Inghilterra, nel ’61 sul tracciato del Norburgring, nel ’62 in Belgio, e nel ’64 a Reims.
Nel contempo continua l’affascinante Giro dei 3 Mari, la classica di regolarità che continuava la sua ascesa, e ricordiamo la prova del ’64 a Reims, organizzata dal Vespa Club in Francia, svolta in 2 tappe molto dure per le condizioni atmosferiche avverse e per il percorso impegnativo scelto dal Club Cugino.
Mentre in quegli anni, al Giro dei 3 Mari, si affiancava il Campionato Italiano, ricordiamo il suo albo d’oro: la prima edizione vinta da Garini e il ’54 da Vimini di Brescia.
Il ’55 invece si svolse a squadre e fu vinto dal Vespa Club Roma con Caproni, Violati e Spadoni, poi nel ’56 con De Rossi,’57 Fumarelli, ’58 da Topa, nel ’59 da Renzo Baiani, nel ’62 da Gianfranco Fiora,nel ’63 da Lorenzo Bortolotti, nel ’64 da Giuseppe Fava e nel ’65 da Sandro Partani.
Aveva sempre creduto nell’ascesa del Vespa Club e della sua benefica funzione associativa, al di fuori e al di sopra di ogni scopo propagandistico, voleva che il Vespa Club unisse i giovani e gli appassionati al piccolo motore in una concorde e attraente attività turistica e sportiva.
Nell’aprile del 1969 Viareggio ospitava l’Eurovespa in Versilia. Il Congresso Nazionale del Vespa Club d’Italia a distanza di 20 anni celebrava il suo ventennale a Viareggio dove era nato.
Due congressi quello del Vespa Club d’Italia e del Vespa Club Mondiale, la celebrazione del ventennale e l’Eurovespa del’69 con pranzo di gala, interventi rielaborativi di gruppo, non potevano articolarsi e svolgersi con maggiore regolarità e con quella signorilità che sono sempre stati gli emblemi del Vespa Club.
Nei momenti in cui vi era più bisogno di esaltare i meriti e ribadire gli scopi dell’associazione, che miravano a stabilire un ideale di unione tra lo sport e il turismo, fra culture e ideali di pace e di fratellanza, non solamente ma soprattutto fuori dai confini. La Bandiera del Vespa Club ha sempre sventolato nel mondo portando con se un contenuto spiritualmente valido nella comune passione per le 2 ruote dello scooter di Pontedera.
«Il Vespa Club d’Italia celebra il ventennale di un vitalità intesa, pi ena di successi tenacemente voluta da tutti i suoi soci per la fraternità nazionale ed il progresso motoristico».
La vita del Vespa Club d’Italia continua con il Congresso di Lucca del ’70 e quello di La Spezia del 1971. La Spezia è una svolta determinante che porta il Vespismo, non meno che la crisi del motorismo in quegli anni, ad una evoluzione del Vespa Club.
Nel 1977, la Piaggio sviluppa una nuova linea del suo scooter, la Vespa PX, una «nuova linea», proiettata al futuro, parallelamente ad una nuova era del Vespismo. Si sviluppano nuovi discorsi e programmi e per iniziativa organizzativa del Vespa Club di Roma, viene ripresa alla «grande» l’Eurovespa. In collaborazione con il Vespa Club San Vincenzo, nella località toscana nel 1981 riprende la serie dell’Eurovespa. Nel Vespismo ormai è sviluppato un vivo collegamento con l’estero; i nostri soci partecipano attivamente a quella attività e abbiamo notevoli presenze all’Eurovespa e nei vari raduni.

L’Eurovespa ritorna successivamente a Reggio Calabria nell ’82, mentre i Congressi di Roma e Firenze puntualizzano sempre di più questa ripresa organizzativa.

Contemporaneamente venne creata la costituzione del «Registro Storico Vespa», un nuovo importante strumento per la “conservazione” della Vespa, preservandola immutata nel tempo.
Al Congresso di Venezia il 10-11 marzo 1984, tenutosi in un grande Albergo sul Canal Grande, un cambiamento si ha nel Vespismo: (che ha avuto nell ’83 a Saarbrucken, in Germania, l’Eurovespa,) Manlio Riva, che da diversi anni chiede un avvicendamento, viene eletto quale Presidente Onorario del Vespa Club d’Italia. Presidente viene eletto Roberto Leardi, già Consigliere Nazionale addetto alla stampa ed all’estero e Presidente del Vespa Club Roma.
Manlio Riva presente fin dalla costituzione a Viareggio nel ’49 , rimane ancora oggi una figura di spicco della storia del Vespa Club d’Italia.
L’Eurovespa 1984, sullo sfondo di un’emozionante Verona con Piazza Cittadella e le splendide colline, portò tanti vespisti italiani e stranieri uniti in una lunga sfilata lunga vari chilometri, a conclusione di una manifestazione che rimane fra le più importanti realizzate dal Vespa Club Verona.
Il Trofeo Vespa Club Italia di velocità Vespa su circuito fu la novità del Motor Show di Bologna, una nuova specialità sportiva per la Vespa.
Il 36° Congresso si svolse a Pisa, Aldo Benardelli del Vespa Club Milano venne festeggiato Campione Italiano di Regolarità, mentre Luigi Frisinghelli, venne nominato Conservatore del Registro Storico Vespa.
Nel 1985 Orvieto ospitò il 37° Congresso, mentre il Campionato Italiano si svolse a Cortina sullo sfondo dello stadio del ghiaccio che aveva appena ospitato le Olimpiadi invernali. La finale del Campionato di Gimkana invece fu a Legnago, insieme ad un importante dibattito sulla sicurezza e l’educazione stradale. Il Campione di regolarità 1985 fu Franco Ortolani del Vespa Club Forlì, mentre l’Italia fu uno dei gruppi più numerosi presenti all’Eurovespa di Francoforte.
Nel 1986, il 40esimo anniversario della prima Vespa, stimola un gruppo di amici sia di Pontedera, sia del territorio circostante, a dar vita in modo ufficiale alla ricostituzione del ‘ Vespa Club Pontedera’. Ne è passato di tempo da allora, ma né lo spirito di aggregazione, né quello di trascorrere giornate in sella alla Vespa, si è mai affievolito, anzi nel corso degli anni il Club di Pontedera si è rafforzato, inserendosi sempre di più in un contesto sociale sotto l’immagine della Ves pa e partecipando con i suoi soci ai più importanti eventi vespistici in Italia e all’estero. Non da meno è stato lo sforzo e la capacità in questi anni di organizzare ogni tipo di manifestazione sia turistica che sportiva, culminante nel 1996 con il ‘ Raduno Celebrativo ‘ per i 50 anni dalla nascita della Vespa, portando a Pontedera 1200 vespisti provenienti da tutte le parti del mondo.
Il Congresso di Roma, il 38°, fu molto importante per le modifiche apportate allo statuto dell’associazione.
Anche il Reg istro Storico Vespa inaugurò la sua attività, dando vita ai primi raduni di Vespa d’epoca con una passerella di modelli storici, che ebbero luogo a Castiglion della Pescaia (Grosseto) e a Grottaferrata (Roma).
Il Ra duno Internazionale “Roma ’88” portò in sfilata per le vie della capitale un corteo che, arrivato in Piazza San Pietro, fu accolto con parole di benvenuto dal Papa.
In quell’anno parte il Campionato Vespa Europeo Trial e Gimkana. Nella specialità Danilo Pe dri conquistò il primo titolo, successivamente i nostri piloti misero un’ipoteca sul titolo fino a quello del 1988 vinto da Leonardo Pilati. Tutti della scuola trentina del Vespa Club Rovereto.
I Vespa Raid di Cosenza, San Vincenzo e Viterbo, il raduno di Bientina ed il 1o Raduno Internazionale del Registro Storico Vespa di Rovereto, oltre a quelli di Castiglion della Pescaia, Bientina e Roma, furono un ulteriore conferma del successo dell’attività turistica e sportiva. Nel 1989 non si poteva che tornare a Viareggio, il 40° Congresso Nazionale si chiuse con la promessa che l’associazione che aveva saputo rappresentare nel tempo un riferimento per migliaia di Vespisti appassionati, avrebbe continuato ad operare con tutta la passione e l’impegno di sempre.
L’Eurovespa 1990 portò il gruppo dei vespisti italiani in Svizzera a Kraulingen, sul Lago di Costanza.
Per il 43° Congresso di Cattolica sperimentammo la ben nota ospitalità della riviera romagnola; e il Campionato Italiano Vespa Raid ’91 fu vinto per la prima volta da una donna, l’italo-tedesca Sabine Perego, che correva per il Vespa Club Roma. L’Eurovespa ’91 parlava italiano: la Repubblica di San Marino fu letteralmente assediata dai Vespisti.
Il 47° Congresso si svolgeva a Grosseto, ma il 1996 era anche l’anno del 50° Anniversario dalla Nascita della Vespa. Un anno speciale, che vedeva ritornare in Italia, a Sanremo, l’Eurovespa e la Rievocazione Internazionale a settembre inoltre, in quell’anno anche la Vespa si è affacciata nella ragnatela mondiale di Internet con un sito proprio del Vespa Club d’Italia.
Vincitore del Campionato Vespa Raid ’96 fu il giovane toscano Bruno Acquafresca di San Vincenzo, anche lui figlio d’arte.
Il 48° Congresso Nazionale si riunì a Garda, sulle rive del lago omonimo; ad Acciaro Merisalvo del Vespa Club Sardegna ancora il titolo di Campione Italiano Vespa Raid e l’Eurovespa ’97 a Salonicco (Grecia) obbligò gli appassionati vespisti ad una lunga e calda trasferta, ripagata in pieno dalla bellezza del luogo e dalla genuina ospitalità del club locale.
La rivista dei vespisti italiani, dopo 45 anni di vita, è tornata a raccontare tutta la vivacità; di una Associazione ricca di storia e tradizioni, che affonda le sue radici nella passione per le due ruote più famose del mondo.
Con i 50 anni di vita dell’associazione, tanti anni, tanti club, tanti soci, migliaia e migliaia che nel tempo hanno fatto la storia vespistica.
Una storia non ancora finita e che si racconterà ancora, perché si vuole continuare a percorrere la strada che ha portato a festeggiare questi primi cinquant’anni con l’entusiasmo di sempre.
Conclusioni
Inarrestabile la passione verso la Vespa. In assistenza della community è stata fondamentale l’ affermarsi del club federato Vespa Club Italia, presente in tutte le sue realtà locali. Tale organo provvede, con elevato sforzo, alla conservazione ed alla tutela dei prodotti marchiati Piaggio, preservandoli originali, efficienti, immodificati nel tempo. Tutto questo avviene attraverso manifestazioni pubbliche, gare sportive (di velocità, di abilità sulla breve distanza), turistiche in tutti i luoghi più suggestivi del Bel Paese, dello stato attuale nel tempo dei propri mezzi esaminati, agevolazione di ogni tipo. Queste ultime, comprendono: sconti sull’ acquisto di accessori e consumabili (su tutto il territorio nazionale), coperture assicurative agevolate, circuito internazionale di scambi di opinioni, accessori, compravendita di veicoli o parte di essi. Nell’ interesse della conservazione storica del proprio mezzo, ogni Vespa Club, possiede tutte le informazioni tecniche e le relative schede informative su tutti i requisiti di come venivano prodotti tutti i veicoli Piaggio, catalogati per anno e tipologia. Tali informazioni, risultano fondamentali per la realizzazione dei restauri, permettendo di far apparire i mezzi, nelle stesse condizioni di come venivano progettati e realizzati dalla fabbrica Piaggio di Pontedera.
Fedele nello spirito e nei principi del Vespa Club Italia, Vespa Club Malfa, nasce dalla nostra passione, per cercare di creare un servizio rivolto a tutti voi possessori ed appassionati. Tutti i nostri sforzi per la realizzazione di tale progetto è stato reso possibile. Adesso, non manca altro che continuare a riunirci e far crescere la nostra passione, portando presso la nostra bellissima isola, tanta collaborazione reciproca, diffondendo la conoscenza dei nostri incantevoli paesaggi, magari a chi ci conosce superficialmente, continuando a renderci unici, non solo per i nostri prodotti enogastronomici, ma anche per una vera passione di un mezzo utile, affidabile e comodo per i nostri scenari.
Il nostro invito, rimane quello di collaborare. Parecchie rimangono le nostre idee, per la realizzazione di manifestazione e l’ emozione del nostro primo raduno. Aspettiamo la collaborazione di tutte le Autorità competenti per le dovute concessioni. Siamo fiduciosi che a breve, possiamo essere in condizioni di poter ospitare quanto idealizzato. Cosa aspettate? Volete unirvi anche voi al nostro progetto? Vi aspettiamo numerosi. Sicuramente non vi pentirete, in quanto il vostro mezzo che quotidianamente può essere espressione di locomozione, all’ occorrenza continua ad sempre efficiente e con ridotti costi di gestione.
Tutti i servizi dedicati risultano riservati a tutti gli iscritti. Volete portare anche amici che condividono la stessa passione? Saranno ben accetti. Vivono in altri comuni? Nessun problema. Gli iscritti al Vespa Club Malfa, possono anche essere residente altrove. Tutti i benefici degli iscritti verranno estesi su tutto il territorio.
Fiduciosi di vostre idee, collaborazioni ed iniziative vi aspettiamo, anche attraverso la nostra pagina di Facebook: Vespa Club Malfa – Isola di Salina.
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Il Consiglio Direttivo del Vespa Club Malfa:
Giudice Stefano Presidente
Quattrocchi Valentina Vice Presidente
Catania Antonello Consigliere
Di Maio Sonia Consigliere