Salina: inaugurata la sezione australiana del Museo dell’Emigrazione a Malfa, la delusione di Marcello D’Amico

8 Settembre 2015 Eventi e Manifestazioni Salina

 

Perche’ sono deluso e accorato? Dopo 14 anni, sin dal primo momento che venne lanciata l’idea di costituire un Museo dell’Emigrazione Eoliana a Malfa, durante una riunione notturna alla Biblioteca Comunale di Malfa, ho vissuto tutti gli alti e bassi, ed ho dedicato tantissime settimane delle mie vacanze a lavorare per il nostro Museo. Sono pure orgoglioso di scrivere che a Melbourne sono stato l’unico a rispondere all’appello della CIRCE per la raccolta di fondi circa 15 anni orsono, affinche’ si potesse dare la caparra a “Rita” per l’acquisto del magazzino dove oggi c’e’ il Museo dell’Emigrazione. Pochi mesi dopo consegnai alla carissima amica Clara Rametta oltre 10 milioni di lire! E Clara mi ha consegnato gli attestati di benemerenza. E quello e’ stato solo l’inizio. E per anni sono stato l’unico “australiano-eoliano” a lavorare al Museo del Palazzo Marchetti.

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Il mio nome e’ pure iscritto nell’albo dei fondatori della CIRCE e sono anche un firmatario, tramite l’amica Mirella Pittorino, dell’Accordo di San Valentino del febbraio 1997.

Per me questa esperienza con il Museo e’ stata veramente meravigliosa, dal nulla, da una semplice idea, si e’ creata un’opera molto significativa. Purtroppo negli ultimi due/tre anni questo incredibile filo conduttore che mi legava non solo al Museo dell’Emigrazione, ma soprattutto a tanti carissimi amici, si e’ quasi rotto. Veramente qualche amico questo me lo aveva suggerito, ma io non potevo ed ancora oggi non posso crederci, che fra me ed il Museo ci fosse stato “un divorzio”.

Sono molto deluso dal modo come alcuni dei miei amici del Museo mi hanno completamente ignorato.

Loro sapevano cosa rappresentasse il Museo per me e come desideravo vedere la sezione Australian esposta, quindi sarebbe stato opportuno che qualcumo m’informasse in merito, perche’ io avrei voluto essere presente all’inaugurazione. Da accentuare che alcune settimane fa ho ricevuto dalla CIRCE un’altra lettera di appello per raccogliere fondi per il Museo. Mi sono rivolto in primis alla Societa’ Isole Eolie ed ad alcuni soci individuali, ma la risposta e’ stata negativa. Non solo questo, ma da alcune mesi la Societa’ Isole Eolie ha una raccolta storica in proprio ed in futuro non verra’ piu’ spedito materiale al Museo dell’Emigrazione di Malfa. In ogni caso ho avuto dei contatti con altri eoliani che mi avevano promesso il loro appoggio.

Sono ancora in uno stato di shoc, si e’ in augurata la Sezione Australiana del Museo dell’Emigrazione di Malfa e Marcello D’Amico non era presente!!!

Se lo avessi saputo in tempo io mi sarei spaccato in quattro per essere presente al taglio del tradizionale nastro. Purtroppo il mio sogno e’ stato di proposito infranto. Non trovo altre spiegazioni, forse qualcuno potra’ spiegarmi.

Vorrei ricordare che fui presente alla vera inaugurazione del Museo nel 1999, e precisamente sabato 5 giugno alle ore 12.00 nella sede della Fondazione Salina di Leni, nel corso della IV Sessione durante il “Convegno dell’Emigrazione Italiana Transoceanica tra Otto e Novecento e la Storia delle Comunita’ Derivate”. Si trattava di una mostra documentaria e fotografica intitolata “Il Manifesto Eoliano”, e la maggior parte di questo materiale lo avevo portato con me dall’Australia alcuni giorni prima. Io ho fatto un intervento nella Chiesa parrocchiale di Leni su “Le comunita’ eoliane di Melbourne e di Nuova Zelanda”. Infatti avevo con me tanto materiale storico dalla Nuova Zelanda che apparteneva alla famiglia di mia moglie Pauline.

Infine vorrei ringraziare tutti coloro, specialmente Clara Rametta e Cettina Longhitano, incluso il professore Marcello Saija, che in questi lunghi anni mi hanno dato la gioia di poter lavorare per il Museo ed in particolare per avermi dato l’onore di inaugurare la nuova struttura a settembre del 2009. E nessuno puo’ mai cancellare questa esperienza.

claraAllego due foto, la prima scattata al Palazzo Marchetti a giugno del 2001 con la carissima amica Clara Rametta, l’avvocato Mimmo Azzia presidente di Sicilia Mondo, e l’amico fraterno Antonio Brundu. Sullo sfondo si vede l’imponente fotografia con al centro il giovane Angelo Russo di Malfa (nonno di mia moglie Pauline) con alcuni dei ragazzi che vendevano fiori per lui. Il giovane Angelo a soli 9 anni lascio’ Malfa ed emigro’ in Australia nel 1895.

Nell’altra foto, scattata a Leni il 5 giugno 1999, vediamo il professore Marcello Saija, Presidente del Comitato Scientifico di quel convegno nonche’ futuro direttore del Museo dell’Emigrazione Eoliano di Malfa. Sullo sfondo la documentazione del 1946 che riguarda la raccolta di circa 1600 sterline e la spedizione delle balle di grano e lana alla Eolie.

Infine voglio precisare che per me il Museo dell’Emigrazione di Malfa rappresenta uno dei piu’ belli ed importanti capitoli della mia vita, e rimarra’ sempre nel mio cuore. Pero’ ora e’ il monento adatto di lasciare spazio agli altri.

Come ben sapete io faccio parte del Consiglio d’Amministrazione di Multicultural Arts Victoria e da alcuni mesi che stiamo lavorando sulla fase finale del progetto Princes Pier, il molo dove per circa 100 anni sbarcarano navi cariche di emigranti in questa nuovo continente. Il progetto e’ grandioso e richiede tanto impegno e come sempre io daro’ anima e cuore. Cercheremo di creare qualcosa sulla falsariga del progetto di Ellis Island “Pier 54”, ma indubbiamente sara’ molto piu’ ampio. Per la seconda fase si prevede una spesa di circa 10 milioni di dollari. La prima, quella di ristrutturazione, e’ gia’ costata circa 30 milioni

damicoIn passato ho cercato di inserire il Museo di Malfa nei progetti iniziali, purtroppo non mi e’ stato possibile nonostante la mia buona volonta’ ed il mio campanilismo! Chissa’ se in futuro qualcosa cambiera’. Io me lo auguro veramente.

Marcello D’Amico