Salina: alla scoperta dell’isola con la chef stellata Martina Caruso

8 Giugno 2017 Notizie Salina

abitati: Santa Marina, dove si concentra la movida dell’isola, Malfa, più tranquilla e caratterizzata da splendide spiagge, e Leni.

A Salina la più giovane chef stellata

Salina è l’isola dove vive Martina Caruso, la più giovane chef donna ad aver conquistato l’ambita stella Michelin e nostra guida speciale. La famiglia di Martina, composta da mamma Clara, papà Michele e dal fratello Luca Caruso, è l’anima e la forza dell’Hotel Signum. Qui ci si viene non solo per godere della cucina stellata del ristorante, dell’accoglienza insuperabile delle sue camere e dei panorami mozzafiato con vista Stromboli, ma soprattutto per stare con loro, i Caruso, maestri dell’autentica ospitalità siciliana.

Lo scorso dicembre, come premio per la vittoria al Care’s, l’evento internazionale per la cucina sostenibile, Martina Caruso è volata fino in Perù, per trascorrere un mese di stage presso il ristorante Malabar di Lima, a stretto contatto con lo chef Pedro Miguel Schiaffino. Un’esperienza che le ha lasciato il segno, come racconta la stessa Martina, nel percorso di crescita umana e professionale: l’incontro con una cultura differente e la sua cucina, incentrata su un gioco tra acido e piccante che ben si avvicina alle corde e allo stile della giovanissima chef siciliana.

I consigli della chef per visitare l’isola

Tuffo a mare. Percorrendo il sentiero pedonale che parte proprio dall’Hotel Signum, in località Malfa, si giunge a una piccola baia ciottolosa detta “Lo Scaro”. Qui troverete anche un piccolo chioschetto, ideale per uno snack veloce dopo una nuotata nel mare blu di Salina.

Passeggiata. Per fare quattro passi andate a Malfa, con la sua piazza, il belvedere e la Chiesetta dell’Immacolata. Non dimenticatevi di fare una sosta caffè e granita al Bar Malvasia. La zona è sempre molto tranquilla, se invece avete voglia di andare più lontano, saltate su un motorino e arriverete fino a Santa Marina. La sera è un continuo via vai di persone, il consiglio di Martina è quello di perdersi tra i negozietti di artigianato, alla ricerca di qualche ricordo da portare agli amici rimasti a casa.

Gita a Lipari. Se non avete prenotato una vacanza mordi e fuggi, allora dedicate una giornata a una delle isole sorelle. La più vicina è Lipari, raggiungibile in soli 10 minuti di aliscafo. Fate due passi in centro e non ve ne pentirete, qui Martina ci segnala la bottega artigianale “Arte Sana” di Luisa Mendoza. La giovane proprietaria è una cara amica di Martina e realizza sorprendenti oggetti di arredo e design con materiali di recupero.

Tramonto. A Pollara si ammira il tramonto più bello di tutte le Eolie. E’ proprio qui che sono state girate gran parte delle scene de “Il Postino”, l’ultimo film di Massimo Troisi. La toccante storia del poeta Pablo Neruda, interpretato da Philippe Noiret, e del semplice isolano, interpretato dallo stesso Troisi, che gli recapitava la corrispondenza, ha mostrato al pubblico gli scenari da sogno di Pollara, con le casette bianche affacciate a strapiombo sul mare e la spiaggia ciottolosa dove si incontravano i due protagonisti del film. Se ci andate, il consiglio di Martina è quello di fare un salto da “Sapori Eoliani”, piccola azienda agricola guidata da Roberto Rossello dove fare scorta di Capperi e cucunci, dichiarati presidio Slow Food.

Sera con gli amici. La sera ci si sposta in località Rinella per un cocktail con gli amici “al Glicine” (“ma noi sull’isola lo chiamiamo più semplicemente da Giuseppe”). Nella meravigliosa terrazza vista mare si può anche pranzare e fare uno spuntino veloce con i prodotti rustici. La sera, invece, è il momento dei cocktail. Il preferito di Martina è il gin tonic. In alternativa c’è sempre l’Hotel Signum, dove il cugino e talentuoso barman Raffaele Caruso è sempre pronto a prepararle un Moscow Mule. “Quest’estate, dopo l’esperienza in Sudamerica, mi sa che opterò per il Pisco Sour”.

Produttori locali. Martina ha un pescatore di fiducia. Il suo nome è Tindaro e vive anche lui in località Malfa. Ogni giorno solca il mare e ritorna all’alba con la barca piena di triglie, scorfani, rana pescatrice e gamberi. Se siete fortunati riuscirete, forse, ad incontrarlo. Un altro contatto segreto di Martina è quello di Michele Oliva, giovane agronomo che crede fortemente nel rilancio del Pomodorino seccagno di Salina, coltivato sinora solo in orti familiari. Frutto di un’antichissima tradizione, radicata nelle Isole Eolie, il Pomodorino seccagno di Salina è una bacca di colore rosso intenso, dal profumo inebriante e dal gusto deciso che rimanda ai vecchi sapori di un tempo. La tecnica di produzione, rigorosamente biologica, si ripete pressoché immutata da secoli: i pomodori, coltivati in regime asciutto sui terreni sabbiosi di origine vulcanica dell’isola, sono raccolti a luglio e ad agosto, tagliati a mano, salati ed esposti al sole per circa tre giorni su grandi “cannizzi” di legno. Michele cura personalmente tutti i processi produttivi, dalla coltivazione alla trasformazione, nel pieno rispetto dell’antica tradizione eoliana.

Da non perdere quest’estate

Se dopo questi suggerimenti vi è venuta una gran voglia di partire per Salina, con Martina vi segnaliamo due appuntamenti cult dell’estate 2017: l’undicesima edizione del Salina Doc Fest, il concorso internazionale di documentario in programma dal 24 al 29 giugno, e il Malvasia Day, che il 15 luglio celebrerà la vocazione vinicola dei ben 14 produttori presenti sull’isola.

Buon viaggio!!!

Salvatore Spatafora fonte www.lacucinaitaliana.it