Salina: apello per tutelare la casa dove fu girato il film Il Postino

8 Luglio 2022 Salina News - Eolie News

Il proprietario della villetta dove fu girato il film testamento di Massimo Troisi chiede che l’area sia sottoposta a vincolo. La Soprintendenza: “Il bene fa già parte della Carta dei Luoghi dell’Identità e della Memoria della Regione Siciliana”

Più che una casa è un luogo dell’anima. Il suo muro color ocra si fonde col verde della macchia mediterranea e col blu del mare: pennellate che rendono unico quest’angolo di paradiso. A Pollara, borgata marinara dell’isola di Salina, nel Comune di Malfa, c’è la “casa rosa” più famosa del mondo. È lì che nel 1994 fu girato “Il postino”, film testamento di Massimo Troisi, morto poche ore dopo la fine delle riprese. Da allora, questa tipica abitazione eoliana è diventato tappa obbligata dei tanti turisti che sbarcano sull’isola. Ma il proprietario, l’artista e poeta Pippo Cafarella, chiede anche che venga tutelata con un vincolo che la riconosca come bene culturale.

Quella che ormai è stata ribattezzata anche “casa di Neruda”, in ricordo del personaggio interpretato da Philippe Noiret, fu ereditata dallo zio di Cafarella, il sacerdote Giovanni Marchetti, che donò tutti i suoi beni al Comune di Malfa, tenendo per sé solo la casa. Al restauro pensò il nipote, usando materiali del posto, come calce, pietra lavica, pomice, canne e travi di castagno e lasciando integre tutte le caratteristiche dell’abitazione.

Adesso, Cafarella ha chiesto alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina il vincolo di tutela per il bene. L’artista teme che il rudere adiacente alla casa, parte di un vecchio palmento e al momento al centro di un contenzioso, possa essere ricostruito dagli attuali proprietari con cambio di destinazione d’uso. “Questo vecchio palmento, durante le riprese del film, era parte integrante del baglio dove si sono svolte le più importanti scene – si legge in una lettera inviata da Cafarella alla Soprintendenza – . A quel tempo era ancora mio e accessibile solo dal terrazzo della mia casa. Successivamente mi è stato usucapito ed al momento è conteso. L’amore per quei luoghi e per la strepitosa natura e per il ricordo del film, mi spinge a chiedervi, con forza, un vincolo ulteriore che ne protegga i luoghi. Chiunque e sono migliaia e migliaia di persone, hanno potuto vedere come io tengo la casa ed i luoghi che emanano una struggente bellezza di solitaria poesia, così come nel film che ha reso note le nostre isole nel mondo. Chiunque si è reso conto come una costruzione, proprio adiacente alla ‘casa rosa’, possa cambiare tutto, privando di poesia, di bellezza il mondo intero”.

Ma dalla Soprintendenza di Messina sottolineano che, in realtà, un vincolo c’è già. La casa è iscritta al Lim, la Carta dei Luoghi dell’Identità e della Memoria della Regione Siciliana, istituita dall’assessorato ai Beni culturali. “Fa parte dell’elenco dei luoghi del racconto letterario, televisivo e filmico – spiega a Le Vie dei Tesori Magazine la soprintendente di Messina, Mirella Vinci – se poi il proprietario vuole un ulteriore vincolo di tutela, che andrebbe in qualche modo a sovrapporsi a quello già presente, ce lo chieda formalmente e noi faremo le nostre valutazioni. Se poi è preoccupato per l’ipotesi di cambio di destinazione d’uso del palmento, quello è un problema urbanistico che compete al Comune. Noi come Soprintendenza – conclude Vinci – approfondiremo il regime normativo in quella zona, verificando cosa prevede il Piano territoriale paesistico delle Eolie, ma prima di trasformare un rudere in un’abitazione o in qualcos’altro, i passaggi sono tanti”

Ulteriori rassicurazioni arrivano dall’amministrazione comunale, con il sindaco di Malfa appena rieletta, Clara Rametta: “Da parte nostra c’è tutta la volontà di tutelare il bene – ha detto – nessuno vuole trasformare il rudere in qualcosa che possa danneggiare l’immagine della casa. Ma dobbiamo avere il tempo di studiare con intelligenza le soluzioni che possano contribuire alla valorizzazione dell’area”. Proprio sulla valorizzazione dell’area, il presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori, Laura Anello, ha garantito a Cafarella il suo supporto: “Come ho detto al proprietario – dice – siamo disponibili a inserire la casa nel nostro circuito di luoghi e di collaborare a un progetto di valorizzazione che possa offrire ai visitatori visite guidate emozionali nel pieno rispetto dei luoghi e della loro anima”.

Giulio Giallombardo

Fonte https://magazine.leviedeitesori.com/